Atlantide Capitano Robson

La scoperta del Capitano ROBSON

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Nel 1882 il Capitano David Robson con la nave mercantile inglese Jesmond attraversava l'Atlantico da Messina a New Orleans. La nave a vapore aveva attraversato lo stretto di Gibilterra il 1 marzo e da un paio di giorni navigava in pieno oceano, quando i marinai notarono una incredibile distesa di pesci morti. Il mare ne era pieno a perdita d'occhio per chilometri e chilometri, i pesci sembravano lessi, come se l'acqua li avesse cucinati.

Robson si trovava a 31' e 25" di latitudine nord e 28' e 40" di latitudine ovest, cioè a circa 300 chilometri (160 miglia marine) a sud delle isole Azzorre e più o meno alla stessa distanza a ovest di Madera.

Il giorno successivo , proseguendo la navigazione, Robson si trovò davanti un'isola non segnata da nessuna carta nautica, era grande e montuosa e dall'interno si levavano dense colonne di fumo, mentre man mano che la nave si avvicinava all'isola , aumentava il numero di pesci morti in acqua.

Robson prudentemente gettò l'ancora a debita distanza dall'isola - da notare che in quel punto le carte segnavano una profondità di oltre 1 miglio, mentre l'ancora si arresto dopo circa 12 metri (quaranta piedi) - e decise di esplorarla.

La costa era priva di spiagge sabbiose e non c'era traccia di vita animale o vegetale, tutto portava a pensare che l'intera isola fosse da poco emersa dall'oceano sotto la spinta di un vulcano sottomarino.

Con una parte dell'equipaggio, il capitano cercò di raggiungere l'altipiano per vedere meglio le grandi montagne che si intravedevano più all'interno, ma dovette ad un certo punto desistere per via di enormi ed invalicabili crepacci che trovò sulla sua strada.

Tornati sulla costa per raggiungere la nave, i marinai cominciarono a trovare strani reperti di una antica civiltà: resti di mura imponenti semi distrutte, punte di freccia, spade, mazze, anelli. Galvanizzati dalla scoperta i nostri "esploratori" si misero a scavare e ritrovarono sculture di animali, due grandi vasi e soprattutto una mummia che stava dentro un pesante sarcofago di pietra in parte ricoperto dalle incrostazioni vulcaniche.

Robson non era certo un esperto di archeologia, ma non ci voleva molto a rendersi conto della straordinarietà del ritrovamento e così la sera dopo, superando notevoli difficoltà logistiche, caricò a bordo dell Jesmond il prezioso carico, compreso il sarcofago.

Nel frattempo il tempo si stava guastando e il nostro capitano comandava una nave mercantile che doveva rispettare la data di consegna della merce, per cui decise di abbandonare le ricerche e gli scavi per rispettare gli impegni presi.

Arrivato a New Orleans, Robson mise a disposizione dei giornalisti le sue scoperte e disse che avrebbe donato tutto al British Museum.

Una simile scoperta avvenuta proprio dove la tradizione individua la posizione di Atlantide e soprattutto un esame accurato dei reperti con i metodi di analisi moderni (carbonio 14) avrebbero potuto costituire - almeno così penso io - un magnifico punto a favore dell'esistenza di Atlantide, ma, purtroppo, durante il bombardamento di Londra nel settembre 1940 fu distrutta la sede della compagnia armatrice della Jesmond e con lei l'archivio che conteneva il giornale di bordo di Robson che non fu più ritrovato; ma non basta, il materiale ritrovato - che da solo sarebbe bastato a fornire delle prove di enorme portata, scomparve… si proprio così, non si ritrovò più nulla, anzi al British Museum non risultò addirittura di averli mai ricevuti in donazione.

A questo punto qualcuno penserà alla solita bufala, ma come la mettiamo con tutta la stampa americana che all'epoca del ritrovamento la vide, la toccò e ne parlò sui giornali? Facevano tutti parte della panzana? E' ovvio che non è possibile, com'è chiaro che si è persa una incredibile occasione per far luce sull'affascinante velo di mistero che avvolge Atlantide.

UNA CONFERMA

L'avvistamento del Capitano Newdick

Quanto aveva detto Robson - ci furono anche dichiarazioni giurate del capitano e del suo equipaggio - furono avvalorate e confermate da una serie di fatti e segnalazioni fedelmente riportate dai giornali dell'epoca, compreso il New York Time: nello stesso periodo di tempo e nello stesso tratto di mare di cui parla Robson, venne segnalata da diverse navi e relativi equipaggi la presenza di immensi banchi di pesce morto.

Il capitano Newdick, comandante della nave a vapore Westbourne, durante la traversata Marsiglia - New York (come riporta il "New York Post" del 1\4\1882) afferma assieme al suo equipaggio che una grande isola sarebbe comparsa all'orizzonte a 25' e 30" di latitudine nord e 24" di longitudine ovest.

CONCLUSIONI

Infine, vorrei sottolineare che tali fenomeni non sono così strani, accadono anche in epoca moderna, ne riporto qualche esempio:

Certo la durata di queste "nuove isole", a volte assai vaste, è, come nel caso del capitano Robson, di breve durata.

Vedi anche:

MU la Madreterra

James Churchward

Alfabeto Greco

Croce Greca

ATLANTIDE

Atlantide in Giappone 1997

Atlantide - UFO - Olmechi

LEMURIA

GONDWANA e PANGEA